"In un mondo perfetto o nel metaverso questo non desterebbe problemi, ma nel mondo reale abbiamo a che fare con alcuni vuoti che, seppur in presenza di numerose norme, complicano molto la situazione. Siamo infatti in assenza di una legge sulla rappresentanza che purtroppo – sottolinea Giuntini -, genera la possibilità per “quasi chiunque” di redigere un Ccnl e depositarlo al CNEL, che oggi è depositario di molti (oserei dire troppi) contratti. Il legislatore è corso ai ripari e sempre nell’articolo 11 ha previsto il concetto di equivalenza delle tutele. Sebbene in prima stesura del codice questo – spiega Giuntini – abbia dato luogo ad interpretazioni di alcuni operatori, ritengo stia tentando di fornire qualche certezza ulteriore affinché il concetto di equivalenza abbia la possibilità di essere il meno interpretabile possibile".
"Questa considerazione è da operatore economico, nonché da rappresentante di operatori economici. Siamo consci e felici che i principi del codice abbiano aperto una nuova stagione volta al dialogo. Abbiamo bisogno di certezze – conclude – e meno discrezionalità, perché fare impresa è sempre più ‘impresa impossibile’”.
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