Patrimonio culturale: strada privilegiata per l'inclusione sociale - InsegnaMI l'arte: le voci

lunedì 11 marzo 2024

A margine dell'iniziativa del 7 marzo, "Patrimonio culturale: strada privilegiata per l'inclusione sociale - InsegnaMI l'arte" ascoltiamo Paola Tettamanzi, Responsabile del Coordinamento dell'attività e progetti di ricerca dell'Associazione Mirasole, e Marco Daniele Ferri, Presidente di Concooperative Lavoro e Servizi Lombardia e Vice Presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi 

Dottoressa: l''innovazione introdotta da un progetto volto a preparare i cittadini del futuro ad un senso di appartenenza e di condivisione di un patrimonio culturale di tutti. L'importanza della giornata di oggi.

L'incontro di oggi  ha segnato il momento conclusivo del progetto (costato più di un anno di lavoro) che riteniamo possa diventare un modello di intervento di inclusione sociale profondamente innovativo, riferimento importante per tutti coloro che, a vario titolo e su fronti diversi, lavorano avendo a cuore questo tema. L'elemento di grande novità, rispetto agli interventi che normalmente vengono messi in atto per far fronte ai problemi connessi all'inclusione, è l'utilizzo a questo fine di uno strumento pochissimo considerato.

A fronte di interventi politici ed economici che non paiono dare risultati positivi, il nostro Istituto vuole far leva sulla cultura, sul patrimonio artistico culturale come strumento in grado di incidere sul sentimento di appartenenza alla comunità, in grado di suscitare legami affettivi e di rispetto impattanti su tutti gli ambiti sociali facendo sentire il luogo in cui si vive, spesso le zone periferiche e marginali delle grandi metropoli, come la "propria città".

L'appuntamento a Palazzo Pirelli è stato estremamente significativo in quanto tutti i presenti hanno concordato sull'importanza di questo approccio considerandolo la vera chiave di volta del problema e tutti hanno dichiarato la loro disponibilità a percorrere questa strada impegnandosi a sostenere con una molteplicità di interventi il modello proposto nelle sue future applicazioni e nelle sue declinazioni.

Questo progetto raccoglie professionalità diverse e molto alte per la realizzazione di un obiettivo comune. Quanto a sui avviso partendo dall'esperienza milanese è possibile replicare questa progettualità in altre città d'italia?

Il progetto presentato può essere replicato tranquillamente in realtà urbane diverse da quella di Milano adattandolo alle caratteristiche specifiche del territorio. L'equipe di specialisti ha esperienze lavorative varie in abiti territoriali diversi e lo studio preliminare del campione e l'analisi approfondita di tutte le variabili permette gli adattamenti e le declinazioni del modello alle nuove realtà. Sempre nel rispetto dell'obiettivo ultimo del progetto originario. Anzi, prospettive diverse e soggetti di riferimento diversi per età e provenienza, possono arricchire ulteriormente il modello base con nuove linee di intervento efficaci.

Presidente Ferri, l''innovazione introdotta da un progetto volto a preparare i cittadini del futuro ad un senso di appartenenza e di condivisione di un patrimonio culturale di tutti. Quanto può contribuire il mondo della cooperazione per realizzare questo obiettivo?

Il modello cooperativo che nasce dal territorio e che si sviluppa nel territorio,  che non delocalizza che anzi in molti casi fa crescere il territorio e l’appartenenza  alla comunità, non può che essere partner di un progetto volto a preparare i cittadini del futuro.

“InsegnaMi l’arte” dimostra che la storia è importante per il presente e per il futuro. E di storia il modello cooperativo ne ha tanta e con riflessi e case history assolutamente positivi e propositivi.

Per cui c’è tanto da dare e tanto da ricevere all’interno di una collaborazione e di una sinergia che si può creare con un progetto innovativo come quello di “insegnaMi l’arte”.

Il modello cooperativo, inoltre, può contribuire portando la propria storia, il proprio know how ed il proprio essere che è parte della comunità.

Chiaramente dall’altra parte ci viene consegnato qualcosa di molto prezioso: la consapevolezza di riuscire a capire quali saranno i cittadini, e quindi tra questi, anche i candidati ad essere i soci delle cooperative del futuro.

Perché un progetto simile permette di comprendere anche quali siano le dinamiche sulle quali si sta sviluppando la società, e quelli che saranno i futuri soci delle nostre imprese.

 

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