La certificazione di genere: una opportunità per le imprese e per lo sviluppo produttivo del nostro Paese

giovedì 7 dicembre 2023

Ai microfoni di Netcoop, Anna Manca, Presidente della Commissione Donne Imprendertici di Confcooperative e Presidente di Confcooperative Genova

Finalmente pubblicato l’Avviso per la concessione di contributi alle micro, piccole e medie imprese per servizi di assistenza e accompagnamento in forma di voucher per i servizi per ottenere la Certificazione di Parità di Genere (UNI/PdR 125:2022): è un passaggio importante per le cooperative?

La certificazione di genere ed il bando conseguente di Unioncamere costituisce una importantissima opportunità per tutte le imprese perché il lavoro che promuove all’interno delle aziende non può che aiutare in maniera significativa a maturare la cultura delle pari opportunità a cominciare dal mondo del lavoro. Il mondo del lavoro è infatti, per eccellenza,  il luogo in cui le donne vengono discriminate poiché ancora oggi l’occupazione femminile è molto bassa. Rispetto alle statistiche europee siamo l’ultimo paese. Le donne oltre ad essere discriminate nell’inclusione lavorativa, scontano il gender pay gap laddove uomini e donne che hanno la stessa mansione ricevono salari diversi e questo gap aumenta con l’aumento delle posizioni.

Le donne oggi sono altresì discriminate dai percorsi di carriera, e sappiamo bene quali siano le cause: oltre ad una tendenza allo stereotipo ed il conservatorismo, gioca la sua parte anche una mancanza di infrastrutture sociali che non agevola la vita della donna su cui gravatutto il carico di cura (assistenza agli anziani, gestione dei bambini e spesso anche di disabilità): un carico che dovrebbe essere meglio distribuito e che soprattutto necessita di servizi che potrebbero aiutare le famiglie nella gestione dei tempi di lavoro e di vita.

La conseguenza della minore inclusione delle donne non rapresneta solo una teoria o un problema di "diritti e cittadinanza"  a spese delle donne,  ma costituisce anche un problema di sviluppo economico, poiché sappiamo che dove le donne lavorano di più c’è un maggior sviluppo del paese complessivamente:  le imprese sono più produttive e competitive, i dati sono alla mano, le statistiche ce lo dimostrano.

Non è un caso che il premio Nobel dell’Economia è stato assegnato ad una donna Claudia Goldin, professoressa all'Università di Harvard, che ha dedicato anni di studio a questo tema.

Oggi impegnarsi nella certificazione di genere e nel contrasto alle diseguaglianze significa impegnarsi per lo sviluppo del nostro Paese

La particolarità positiva di questo avviso è il fatto che in esso convivono contributi e formazione: alle aziende serve sapere come incanalare la propria volontà di miglioramento sul tema della parità?

Questa per il mondo cooperativo è una grande opportunità, visto che ha una forte componente femminile nella compagine lavorativa. Occasione che iniziando ad evolversi rispetto al posizionamento delle donne,  anche delle figure apicali delle imprese,  e negli organismi di rappresentanza. Questa cura verso la certificazione di parità potrebbe quindi essere utile non solo alle donne cooperatrici ma anche alle imprese cooperative. Un’attenzione particolare va data al sistema degli appalti che vedono il riconoscimento della certificazione come un criterio premiante nell’assegnazione. Per cui l’attenzione che la Commissione Nazionale da un anno e mezzo a questa parte sta dedicando alla certificazione di genere va proprio in questa direzione. Tenendo conto, in primo luogo, del valore culturale di questa operazione e, in secondo luogo, del valore economico: maggiore parità fra uomini e donne significa imprese più produttive e competitive. E in particolare per le cooperative che lavorano con la PA, secondo il nuovo codice degli appalti la certificazione è importante.

Ora l’Avviso. Quale dovrebbe essere secondo lei il prossimo passo? Come ne state ragionando in Commissione Nazionale?

Come Commissione continueremo il lavoro di questo anno e mezzo, sui territori e con le Federazioni, così che le cooperative specialmente le piccole e medie,  cui è rivolto l’appalto,  possano trovare nei servizi territoriali di Unioni e Federazioni tutto il supporto necessario per affrontare il percorso della certificazione. Ci sono poi altri strumenti; Foncoop, per esempio, con l’avviso strategico prevede la certificazione di genere tra le tematiche da presceglier fra i percorsi formativi, importanti nel cambiare la cultura delle imprese, ma anche riserva una parte di analisi e ricerca e condivisione dei risultati. Il bando di Unioncamere è il primo, ne seguiranno altri pertanto è necessaria la massima attenzione e collaborazione anche attraverso l'utilizzo ed il supporto di chi conosce bene la cooperazione e sa leggere i criteri in chiave cooperativa.

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