Firenze, 11 dicembre – Confcooperative Toscana Nord esprime preoccupazione per le nuove disposizioni sui criteri di classificazione dei comuni montani, recentemente indicate nella legge n. 131/2025, che rischiano di penalizzare alcune aree dell’Appennino.
“Storicamente gli Appennini rappresentano le montagne più vissute e abitate d’Italia, scelte da secoli come luogo di vita dalle popolazioni italiche – sottolinea Lorenzo Giuntini, presidente di Confcooperative Toscana Nord. – La preoccupazione già espressa da Anci e Regione riguarda anche la cooperazione: se da un lato è comprensibile la necessità di razionalizzare le risorse, dall’altro il rischio è quello di sostenere maggiormente territori già avvantaggiati, mentre altri – spesso più fragili – potrebbero restarne esclusi”. Giuntini evidenzia come ci sia “una rinnovata sensibilità verso le azioni di rilancio dei territori in difficoltà. Siamo testimoni di uno sforzo concreto per mettere in campo politiche di sviluppo efficaci, anche attraverso risorse economiche che per Confcooperative sarebbe auspicabile consolidare, se non incrementare. Le sfide per riportare vivibilità e sostenibilità nelle nostre montagne sono grandi – conclude il presidente -: serve uno sforzo comune, senza creare divisioni o rivalità”.
“Il ruolo delle cooperative di comunità è fondamentale – commenta Beatrice Flore, presidente della Cooperativa Le Lari di San Marcello Piteglio, in provincia di Pistoia – Difendere la residenzialità montana e promuovere lo sviluppo economico della Toscana diffusa è una responsabilità che richiede continuità e coesione tra tutti gli attori del territorio. Le politiche locali hanno spesso valorizzato il nostro operato; non possiamo ora fare passi indietro sui supporti alle azioni di sviluppo locale. Ci sentiamo parte di un percorso in movimento verso una meta importante: chiediamo che i nuovi criteri siano definiti con attenzione, evitando di rimanere “in mezzo a un guado” e consentendo alle sfide dei nostri territori di proseguire”.
Confcooperative Toscana Nord ribadisce dunque la propria disponibilità a collaborare con istituzioni e soggetti locali per garantire che ogni decisione tenga conto delle reali esigenze dei territori montani e della cooperazione che vi opera.