C’è un equivoco che attraversa spesso il modo in cui la cooperazione viene percepita dai giovani: non è che non la riconoscano, è che spesso non la incontrano. La vedono agire sui territori, ma raramente la incrociano come racconto. La vivono indirettamente – nelle scuole, nei servizi, nella cultura di comunità – ma non la identificano come “cooperazione”. Così ciò che è presente sembra invisibile; ciò che è attuale viene etichettato come antico. Eppure, se c’è un mondo che parla già oggi il linguaggio dell’innovazione sociale senza perdere radici, è proprio questo.
È da questo punto sospeso – tra presenza reale e racconto insufficiente – che nasce il tema della domanda posta ad Anna Manca: come costruire una narrazione capace di far vedere alle nuove generazioni che la cooperazione non è memoria del passato, ma infrastruttura del futuro? Perché la distanza non è nei contenuti, ma nel modo in cui questi contenuti vengono resi leggibili.
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Guarda il video con l’intervista alla Vicepresidente di Confcooperative Anna Manca