Manovra, Confcooperative Toscana: “Con norma su crediti d’imposta coop toscane rischiano di perdere tra 20 e 30 milioni di euro”

Firenze, 4 novembre 2025 - “Le misure previste nella manovra economica sui crediti d’imposta, se confermate, rischiano di colpire anche le cooperative che operano nella piena legalità e trasparenza. In Toscana il rischio è che vadano persi tra i 20 e i 30 milioni di disponibilità, una prospettiva che va assolutamente scongiurata”.
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A dirlo è Alberto Grilli, presidente di Confcooperative Toscana, commentando le misure previste nella Legge di Bilancio 2026 che introduce nuove limitazioni all’uso dei crediti d’imposta e riduce la soglia per il blocco automatico delle compensazioni.

“Comprendiamo e condividiamo l’obiettivo del Governo di arginare le possibili frodi – aggiunge il presidente di Confcooperative Toscana – ma serve una distinzione chiara tra chi abusa degli strumenti fiscali e chi li utilizza correttamente. Servono controlli mirati e proporzionati, non divieti che finiscono per rallentare l’intero sistema produttivo”.
“In molti settori – ricorda Grilli – il ricorso ai crediti d’imposta ha consentito di sostenere liquidità, occupazione e innovazione. Bloccare questi strumenti in modo generalizzato significa mettere a rischio investimenti già avviati e la stabilità economica di realtà che operano in maniera sana e trasparente”.

Ad essere colpite sarebbero in particolare le cooperative del settore produzione e lavoro.
“Siamo molto preoccupati – dice Lorenzo Giuntini, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi – anche perché il Governo ha ribadito più volte l’intenzione di cambiare la Legge di Bilancio ‘solo a saldi invariati’. Il tema dei crediti d’imposta vale però ingenti risorse. Chiediamo con forza che non si faccia cassa sulla pelle delle imprese che hanno legittimamente operato nel contesto delle norme dell’epoca e che si valuti almeno la non retroattività del provvedimento. Non avendo più possibilità di compensazione, le cooperative vedrebbero questi crediti polverizzati con la conseguenza di dover mettere questi importi a perdita: un meccanismo che può portare alcune realtà alla chiusura vera e propria, con la perdita di migliaia di posti di lavoro”.

“Le cooperative – conclude Grilli – non chiedono privilegi, ma regole chiare e stabili. Solo così sarà possibile continuare a garantire lavoro, coesione territoriale e crescita sostenibile, in un contesto economico che ha bisogno di fiducia e strumenti efficaci, non di nuove complicazioni burocratiche”.

 

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