Netcoop regionali: dopo un anno di pandemia e, ad un anno quasi esatto dal primo lockdown, i cambiamenti sono e sono stati tantissimi. La tecnologia è entrata in modo prepotente e necessario nella vita e nel lavoro di tutti noi. Pensa che questa iniziativa della Federazione, di mettere a disposizione degli spazi per le Federazioni Regionali possa essere un buon supporto in questa fase, sia nell’ambito di sviluppo dell’impresa che nella attività di rappresentanza?
"L'iniziativa è interessantissima, nel senso che il mondo cooperativo deve assolutamente riuscire a fare più rete. Il nostro mondo ha un potenziale enorme e uno strumento di questo tipo permette di conoscersi, anche sfruttando il modus operandi ormai consolidato di cercare in rete. La realtà di questo ultimo anno ci dice che si può lavorare da casa, a distanza e ci si può conoscere anche di più tramite questi portali. I nostri del resto sono grandi numeri e ciò a volte fà sì che non ci si conosca, e uno strumento come questo è di una utilità strategica a mio parere importantissima. Se vogliamo darci una mano dopo un anno difficilissimo, questo è uno strumento da promuovere e portare avanti. Abbiamo fatto in questo anno molte riflessioni e fare squadra, in questo momento, è una delle armi forse più potenti che abbiamo come mondo cooperativo. Lo dice la nostra storia e lo richiede il momento''.
L'emergenza che stiamo vivendo ha messo in primo piano, fra le altre cose, l'importanza della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Una grande occasione perché questa consapevolezza diventi ancora più forte in Italia?
"Sì, assolutamente. Spiace che questa consapevolezza sia figlia di un momento a livello globale così difficile, perché questa è una cosa che dovrebbe essere un diritto. Ma se questa è la risposta alla situazione, ovvero rimettere alla base di tutto la persona, la sua salute allora che ben venga. Questo anno ci ha fatto capire come il nostro mondo sia fatto di equilibri delicatissimi e la situazione che si è generata è una conseguenza pesante. Abbiamo però visto, di contro, che mettere in atto protocolli operativi, organizzarsi come aziende, il lottare per difendere il proprio lavoro anche con sacrifici ci hanno permesso di andare avanti. La sicurezza e la salute quindi, a mio avviso, possono diventare uno strumento di crescita per le aziende. Negli anni peraltro, se andiamo ad analizzare, i numeri ci dicono che nell'ultimo decennio c'è una riduzione degli infortuni e della mortalità, un miglioramento dei modi di lavorare. Quindi la sicurezza non è solo un'imposizione burocratica ma anche un modo di crescere come aziende. Tante cooperative negli anni hanno trovato il lato positivo di queste normative e crescere un pezzo alla volta, come organizzazione e soddisfazione dei soci lavoratori per la tutela dei propri diritti''.
Come sta affrontando questo momento di crisi il settore in cui la sua cooperativa opera?
"Facendo squadra. Nei primissimi mesi di blocco di un anno fa abbiamo deciso, per esempio, di dare sostegno ai nostri clienti in maniera praticamente gratuita; visto il momento difficile li abbiamo aiutati nella redazione di tutti i protocolli di sicurezza, nelle procedure operative senza alcun tipo di costo. Parlare, confrontarsi, capire il momento: questo per me è l'unico modo. Fare squadra per me, lo ripeto, è una delle soluzioni più potenti che abbiamo come servizio e come mondo cooperativo. Siamo una realtà che deve aiutarsi. E Netcoop, in questi termini, è uno strumento utilissimo''.